Biography
La Tenuta Mottura, di proprietà dell’omonima famiglia dal 1933, si estende su 130 ettari in un territorio ricco di risorse naturali tra le colline e i calanchi argillosi di Civitella d’Agliano e la pianura umbra bagnata dal Tevere, non lontano da Orvieto. La particolare vocazione vinicola di questi colli era nota sin dal 1292, quando sui registri del catasto di Orvieto la zona in questione veniva definita fra le più elette per la produzione del vino che prende il nome dall’antica città umbra. Negli anni Sessanta iniziò il processo di trasformazione e modernizzazione dell’azienda; dalla conduzione a mezzadria si passò a quella diretta, intensificando la ricerca per un utilizzo ottimale dei terreni coltivabili con vitigni in grado di regalare prodotti di grande qualità. In tale ottica gli obiettivi furono da subito valorizzare innanzitutto le varietà locali, tra cui in special modo il grechetto, e promuovere la coltivazione biologica (che ora l’azienda pratica da ben 14 anni). Oltre al grechetto, del quale sono stati individuati e selezionati in azienda ben tre diversi cloni con profumi ricchi, inebrianti, lunghi e corpo vigoroso e avvolgente, tra le varietà coltivate anche il procanico, con grappolo spargolo, molto resistente alle muffe, di colore rosso oro di limitata produttività e buona personalità; il verdello, con grappolo compatto di cupo color verde, ottima acidità e aromi fini ed eleganti; il drupeggio, dal profumo floreale e corpo vellutato, lo chardonnay, base dello spumante metodo classico, merlot, montepulciano d’Abruzzo e pinot nero, rossi che spesso trovano qui le condizioni ideali per grandi vini. Ed é proprio con i vini prodotti con tali varietà che sono stati raggiunti i più alti riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. In particolare, i due Cru di maggior prestigio, entrambi ottenuti da uve grechetto al 100%, sono il Latour a Civitella, dal colore giallo dorato, dall’impatto olfattivo elegante, complesso, con sentori di frutta bianca, agrumi, burro fuso e nocciole, e dal sorso decisamente di corpo, morbido, e piacevolmente fresco con finale persistente di frutta e vaniglia. E il Poggio della Costa, dall’impatto aromatico molto gradevole, ampio e fruttato, con una perfetta corrispondenza naso-palato, e gusto caldo, fresco e persistente, finale lungo e lievemente tannico.