Biography
Da parecchie generazioni la famiglia Allegrini ha un ruolo di primo piano nell’agricoltura della Valpolicella. Un documento del 1557, nel quale si attesta che Allegrino Allegrini è riuscito ad acquisire il diritto di sfruttare alcune fontanelle o “sorzive” di Mazzurega, frazione di Fumane, per irrigare le sue proprietà, consente di far risalire almeno al XVI secolo la loro presenza nel territorio. Ed era già allora una presenza in posizione preminente nella società locale, visto che, secondo atti e trascrizioni fra il 1616 e il 1630, gli Allegrini erano tra i più importanti proprietari terrieri della zona. Il capostipite della nuova generazione, Giovanni Allegrini, ha quindi ricevuto in eredità una secolare tradizione agricola, ma ha saputo rinnovarla diventando uno dei padri della storia enologica della sua terra. Dopo il Secondo conflitto mondiale è stato tra i primi a mettere in discussione la viticoltura tradizionale, stravolgendo senza timore le consuetudini più radicate per imboccare la strada della qualità. Sapeva il fatto suo anche in cantina: suo padre lo aveva avviato alle cure della vinificazione quando aveva appena 12 anni, e lui aveva imparato presto. Lo chiamavano “Il ragno delle botti” perché quando faceva assaggiare ai clienti i vini ancora in affinamento saltava da uno all’altro dei grandi fusti per prelevarlo. Intelligenza e passione gli permisero di produrre, fra gli anni 60 e i 70 del 1900, alcuni tra i migliori vini della Valpolicella. Il suo ultimo progetto, che non ebbe il tempo di vedere completamente realizzato, fu il reimpianto a vigneto della più qualificata e prestigiosa tenuta della Valpolicella storica, la Grola, una collina abbandonata fin dagli inizi del 1900: egli la riportò alla vita produttiva e la rese praticabile ai nuovi mezzi meccanici. Gli sono succeduti i suoi figli: scomparso prematuramente nel 2003 il primogenito, Walter, l’azienda è oggi condotta dagli altri due, Marilisa, che si occupa del marketing, e Franco, l’enologo. I loro vigneti sono tutti nelle colline della Valpolicella Classica: 70 ettari in proprietà, 20 in affitto. Con una produzione di 900mila bottiglie all’anno, l’azienda ha offerto un contributo essenziale all’affermazione in Valpolicella dell’idea di cru: ne sono una evidente espressione due rossi, la Grola e Palazzo della Torre, che sono i migliori ambasciatori del territorio nel mondo. Aggiungendovi un innovativo Amarone e La Poja, corvina in purezza tratto da un vigneto in cui questa varietà esprime tutta se stessa, gli Allegrini hanno messo in tavola un poker d’assi.