Biography
“Se ti piace il vino, comprati una vigna”, diceva un vecchio adagio. E Valentino Migliorini, che nel 1974 faceva il ristoratore a Caorso (aveva una stella Michelin), spinto dalla passione che nutre per il Barolo si comprò una vecchia cascina del 1700 sulle colline di Monforte, in località Manzoni Soprani, circondata da un vigneto in eccellente posizione. Quel vigneto ha cambiato la sua vita. Con la moglie Iolanda si é trasferito a Monforte e vi ha creato un’azienda con 50 ettari vitati di proprietà, impiantati con una densità di 4.500 ceppi per ettaro, una modernissima cantina dotata di tecnologie avanzate, botti tradizionali e migliaia di barriques. La capacità produttiva del Podere Rocche dei Manzoni é oggi di 250mila bottiglie all’anno, ma l’orgoglio dell’azienda non sta nelle attrezzature di cantina, sono invece i cinque cru da cui Migliorini ricava, esclusivamente nelle grandi annate, i suoi Barolo più prestigiosi: la Vigna d’la Roul, intorno alla cantina, lo storico cru della Cappella di Santo Stefano a Perno, il podere Madonna Assunta La Villa a Castelletto, il Ciabot d’August in località Ginestra, Pianpolvere Soprano. Il fatto che tutte le vigne si trovino nello stesso comune di Monforte d’Alba é frutto di una scelta niente affatto casuale; essendo profondamente convinto della sconfinata potenzialità di questo territorio, Migliorini ha da sempre voluto che i suoi vini fossero la massima espressione della territorialità di provenienza. Oltre al Barolo, nei primi anni di attività si era limitato a produrre gli altri vini tradizionali delle Langhe, Dolcetto e Barbera d’Alba, ma poi, con spirito innovatore, cominciò l’era delle sperimentazioni: il primo assemblaggio di Nebbiolo e Barbera della zona fu il Bricco Manzoni, nato nella sua cantina nel 1976. Nel 1978 é la volta del Valentino Brut Riserva Elena, spumante metodo classico da chardonnay e pinot nero, mentre entravano in cantina le prime barrique, che successivamente avrebbero segnato la personalità dei vini dell’azienda, tutti vinificati nelle piccole botti a partire dal 1982. Quale personalità assumano lo Chardonnay e il Pinot Noir a Monforte, Migliorini lo ha provato nel 1988 con l’Angelica e nell’89 con il Pinònero, cosa salti fuori dalla miscela di Nebbiolo, Cabernet sauvignon, Merlot e Pinot Noir lo ha scoperto nel 1996 con il Quatr Nas, e nel 1993 ha perfino dimostrato con il Remember ch’é possibile fare nelle Langhe un vino dolce da miuffa nobile a base di sauvignon e semillon. Garantiscono la qualità potature corte, diradamento dei grappoli, rese di 60 quintali d’uva per ettaro.