Biography
Premiata al Vinitaly come migliore cantina d’Italia per 11 anni consecutivi, Castello Banfi ha meritato questo riconoscimento perchè rappresenta un modello imprenditoriale capace di coniugare un altissimo livello qualitativo dei prodotti con dimensioni colossali: é la più grossa realtà di Montalcino, con 2.850 ettari, di cui oltre 850 impiantati a vigneto specializzato, e una produzione annua di 11,5 milioni di bottiglie. A creare la Banfi sono stati due italo-americani, i fratelli John ed Harry Mariani. Quando cominciarono ad acquistare i terreni a Montalcino, nel 1978, erano già da una quindicina d’anni alla guida della Banfi Vintners, la più importante azienda statunitense d’importazione vinicola, ereditata dal padre Giovanni, di origine italiana, che l’aveva fondata nel 1919 a New York. La loro ambizione? Produrre essi stessi vini d’alto pregio italiani da portare sul mercato internazionale. La loro azienda é diversa dalle altre di Montalcino: non é affatto monotematica, anzi é in grado di fornire una gamma di vini capaci di soddisfare un ampio ventaglio di esigenze sia per il prezzo sia per lo stile di vinificazione. Al vertice della produzione, difatti, non c’é soltanto il Brunello di Montalcino Poggio all’Oro, ricavato dal loro miglior cru, ma anche due rossi di grande ambizione, l’Excelsus, da uve di cabernet sauvignon e merlot, e il Summus, in cui il sangiovese é unito a cabernet sauvignon e syrah: due SuperTuscan che vestono i panni della nuova Doc Sant’Antimo. La parte più americaneggiante della Banfi é la cantina, un modernissimo stabilimento di enormi dimensioni per poter vinificare in selezione, continuamente aggiornato perchè sia sempre all’avanguardia con le tecnologie più avanzate. I Mariani non hanno però dimenticato che i vini sono cultura: nel Castello di Poggio alle Mura, ex roccaforte della Repubblica senese e oggi sede di rappresentanza dell’azienda, hanno insediato un Museo del vetro che ripercorre la storia della bottiglia dall’antichità ai nostri giorni.