Biography
Con Piernicola Leone de Castris é entrata in campo la più giovane generazione di una dinastia che nei vini del Salento opera da più di tre secoli. Era il 1665 quando un suo avo, il duca Oronzo Arcangelo Maria Francesco, conte di Lemos e nipote di Ferrante e Francisco, entrambi vicerè spagnoli in Italia, creò a Salice Salentino una cantina. Con risultati talmente soddisfacenti da convincerlo a vendere i possedimenti che aveva in Spagna per investire il ricavato in terre salentine fino a creare un piccolo impero di 5mila ettari. La cantina di 2mila metri quadrati da lui creata nel XVII secolo é oggi un enorme parallelepipedo bianco e rosa confetto che si estende su 40mila metri quadrati e comprende vari edifici, sovrastati da un torrione squadrato. A Salice la chiamano familiarmente “l’azienda di don Pierino”. Don Pierino era il nonno di Piernicola, Piero Leone Plantera, che aveva sposato donna Lisetta dei conti de Castris, ultima e unica erede della cantina. Don Pierino ha segnato profondamente la storia della Leone de Castris nel 1900, fino agli anni 60. E’ stato lui che l’ha trasformata in un’azienda moderna: aveva cominciato a commercializzare in bottiglia i suoi vini fin dal 1925, quando perfino nel Nord Italia venivano ancora venduti sfusi, in botte o in damigiana. Il Five Roses, il suo prodotto più conosciuto, é stato anzi il primo rosato a essere imbottigliato in Italia. Questo però é avvenuto più tardi, il penultimo anno della Seconda guerra mondiale, quando l’Italia del Nord era ancora occupata dai nazisti. Il generale Charles Poletti, commissario per gli approvvigionamenti delle forze alleate, aveva ordinato alla Leone de Castris una grossa fornitura di vino rosato. Lo pretendeva però con una denominazione americana. Il Five Roses nacque così, prendendo il nome da una contrada del feudo di Salice Salentino chiamata Cinque Rose perchè per parecchie generazioni ogni de Castris aveva avuto cinque figli. Chiamato dal padre, Salvatore, a occuparsi dell’organizzazione commerciale, Piernicola Leone de Castris alla fine degli anni 90 del secolo scorso ha assunto la direzione generale dell’azienda. Le ha praticato una iniezione di dinamismo, rinnovando la cantina e i vigneti, sperimentando nuovi vitigni anche se ha continuato a puntare su quelli tradizionali. Le più grosse soddisfazioni, difatti, le ha ottenute con il negroamaro, la varietà tipica del Salento, che é alla base del Donna Lisa, la riserva di Salice Salentino Doc firmata Leone de Castris che ha ottenuto numerosi riconoscimenti: é un grande rosso con sentori di ciliegia e note di tabacco e di spezie, morbido come il velluto, in cui il Salento esprime molta della sua potenzialità.