Biography
Che il destino stia scritto nel nome? Sembra improbabile, però é un fatto che la Ferrari di Trento sta allo spumante proprio come la Ferrari di Maranello sta all’automobile: nel suo settore é il marchio allo stesso tempo più conosciuto e più prestigioso. Come l’industria automobilistica, anche l’azienda spumantiera porta il nome del fondatore ma non é gestita dai suoi discendenti. Anche perchè Giulio Ferrari, il trentino di nobile famiglia che aveva studiato viticoltura a Montpellier, si era perfezionato in Champagne e tornato alla città natale vi aveva fondato nel 1902 un’azienda per produrre vino con le bollicine, di eredi non ne aveva. Proprio per questo nel 1952, superata la settantina, aveva deciso di vendere l’impresa a Bruno Lunelli, che dopo aver fatto il garzone nella drogheria dei genitori di Cesare Battisti, l’irredentista impiccato dagli austriaci, aveva aperto una bottiglieria a due passi da casa sua, nei pressi del Duomo di Trento. In realtà, Ferrari continuò a occuparsi in prima persona dell’azienda fino al 1965, quando morì a 86 anni. Bruno Lunelli, invece, anche se ne aveva soltanto 63, cedette il bastone di comando ai figli quattro anni dopo, forse presago della fine che per lui sarebbe venuta troppo presto, nel 1973. L’ultima soddisfazione, due anni prima, aver visto inaugurare il nuovo stabilimento alle porte di Trento, presso il Ponte di Ravina. La leadership della Ferrari nella produzione dello spumante d’alta qualità é stata conquistata dall’opera tenace di tre dei suoi cinque figli: Gino, il presidente della società, Franco, che ha gestito l’Enoteca nei pressi del Duomo, e Mauro, l’enologo che ha messo a punto giovanissimo, nel 1972, la mitica Riserva del Fondatore, il blanc de blanc metodo classico Giulio Ferrari: una cuvèe di solo chardonnay, espressione di un singolo vigneto a Maso Pianizza, un autentico cru che, per la composizione della terra e il clima, può esser considerato un capolavoro della natura. Figlio soltanto di uve giunte a perfetta maturazione, si produce esclusivamente nelle annate migliori con un processo di maturazione sui propri lieviti che può durare anche dieci anni. Il frutto di tante attenzioni é uno spumante elegante, finissimo, di straordinaria longevità. E’ il vertice di una piramide produttiva di 4,8 milioni di bottiglie all’anno, e queste sono il core business di un piccolo impero di cui fan parte aziende agricole che producono vini fermi, l’acqua minerale Surgiva e la distilleria di grappa Segnana. A gestire il gruppo é oggi la terza generazione dei Lunelli, composta da tre cugini: Matteo, vicepresidente; Marcello, enologo; Camilla, responsabile relazioni esterne. E lei é la prima donna giunta ai vertici dell’azienda.