Biography
La famiglia Antinori si identifica con Firenze dagli inizi del Duecento, quando si trasferì da Calenzano per esercitare in città l’attività mercantile prima nel settore della seta e successivamente dei vini. L’iscrizione da parte di Giovanni di Piero Antinori all’Arte dei Vinattieri é datata 1385. Da 26 generazioni é protagonista della vitivinicoltura toscana, con iniziative che hanno anticipato i tempi: già nel 1898, con la fondazione della Fattoria dei Marchesi Lodovico e Piero Antinori, i possedimenti e le tenute agricole sono state trasformati in un’impresa moderna e organizzata. Negli ultimi 30 anni l’azienda, guidata dal marchese Piero Antinori, é diventata per fatturato complessivo il più importante gruppo vitivinicolo privato d’Italia, con una produzione di 18 milioni di bottiglie. Pur identificandosi strettamente con la Toscana, la società Marchesi Antinori possiede anche tenute in altre regioni, prima fra tutte l’Umbria, disponendo di 1.400 ettari vitati, e ha investito in aziende vinicole in vari angoli del mondo, dall’Ungheria alla California, al Cile. L’aspetto forse più significativo della produzione Antinori é la sua altissima qualità anche nei vini di prezzo più accessibile. Ma Piero Antinori si é imposto come capofila del Rinascimento enologico italiano con la creazione del Tignanello, il primo SuperTuscan scaturito dalla fusione del sangiovese con il cabernet e maturato in barrique. Ma sono parecchi i gioielli di famiglia creati durante la sua gestione: dal Solaia, nato nel Chianti come il Tignanello, al Guado al Tasso, originario invece di Bolgheri, dal Pian delle Vigne, ch’é un Brunello di Montalcino, al Cervaro della Sala, grande bianco figlio di Orvieto così come il Muffato della Sala, prototipo dei bianchi dolci da pourriture noble. Il ricambio generazionale darà in futuro all’azienda un vertice tutto al femminile: Piero Antinori ha infatti tre figlie, Albiera, Allegra e Alessia. Sarà un modo diverso per essere ancora una volta all’altezza dei tempi.