Biography
Le prime testimonianze riguardanti la Tenuta di San Leonardo risalgono al 500 d.C. quando si narra che Autari, re dei Longobardi, avesse preso in sposa Teodolinda, figlia del re di Baviera.
Nelle carte geografiche del X sec. é riconoscibile toponimo San Leonardo. Risale a quell’epoca l’insediamento dei frati Crociferi che eressero un piccolo convento e la coltivazione della vite.
Dopo essere stata per molti secoli di proprietà della Chiesa, la tenuta fu venduta nel XVIII sec. alla famiglia de Gresti e per discendenza femminile é infine giunta nelle mani dei Marchesi Guerrieri Gonzaga nell’800.
San Leonardo é in comune di Borghetto all’Adige, uno dei primi comuni del basso Trentino nella Valle della’Adige al confine con il Veneto. Dopo il padre, il marchese Anselmo Guerrieri Gonzaga, nella conduzione della tenuta é subentrato il figlio Carlo, a sua volta affiancato dal figlio Anselmo, che porta lo stesso nome del nonno. Da sempre la filosofia produttiva di San Leonardo é stata quella di perseguire la qualità del vino, una qualità vera, concreta e percepibile. I mezzi per raggiungere questo obiettivo sono una razionale viticoltura che valorizza i singoli vigneti e le diverse varietà, e una pratica enologica nazionale e naturale allo stesso tempo il cui unico obiettivo é di conservare e valorizzare il potenziale qualitativo già insito nelle uve al momento della vendemmia. Nel corso degli anni i vigneti a rotazione sono stati periodicamente rinnovati e impiantati in modo da avere sempre un certo numero di viti con l’età ottimale atta a produrre il meglio (le uve dei vigneti giovani vengono destinate a produrre i vini più immediati, proprio come nella tradizione di Bordeaux). Il vino simbolo é il San Leonardo che é frutto di un sapiente taglio di cabernet sauvignon, cabernet franc e merlot; dopo una lunga macerazione sulle vinacce e dopo la svinatura, il vino si affina per almeno due anni in botti di rovere francese, e dopo l’imbottigliamento il vino si affina altri due anni prima di essere messo in commercio. Un vino elegante, ricco, morbido, sontuoso, che nulla ha da invidiare ai grandi cru del Medoc a Bordeaux. Il “secondo vino” della casa é il Villa Gresti, un merlot con una piccola aggiunta di carmenére, un vino che colpisce per la sua finezza, per la morbidezza dei tannini e la rotondità al palato.